L’accrescimento della pianta e dei suoi frutti dipende dall’attività fotosintetica delle foglie e dall’assorbimento di acqua e sali minerali da parte delle radici mentre la concimazione interviene nella seconda parte. Le modalità per la concimazione sono in relazione alla fertilità ed al tipo di terreno. Per farvi un esempio, in certi terreni, come le sponde del fiume Nilo, la fertilità è talmente alta che la concimazione è completamente inutile. Lo scopo principale della concimazione è quello di ripristinare la fertilità iniziale, evitando che il terreno si impoverisca delle sostanze minerali che possedeva in origine. Nei terreni poveri la concimazione è fondamentale, in quanto senza di essa si otterrebbero dei frutti di bassa qualità.La prima regola da osservare per fare una buona concimazione, è di far esaminare la composizione chimica del terreno in laboratorio, per conoscere quali sono le carenze minerali o organiche e rendersi conto, quindi, di come intervenire.
Il melo è per sua natura una pianta poco esigente e molto parca nei suoi consumi; soffre ,paradossalmente, più per gli eccessi di alcuni elementi che per le carenze.Come per molte altre piante, anche per il melo è consigliata la concimazione, fatta possibilmente ogni anno, con letame ben maturo o altri concimi d’origine organica, integrandoli con concimi chimici complessi a base di azoto, fosforo, potassio e microelementi, usando percentuali più alte di azoto e fosforo in primavera, per favorire lo sviluppo della pianta sia nella parte aerea sia in quella radicale, con percentuali più alte degli altri elementi durante l’estate fino a settembre, per favorire la messa a frutto, ricordando che il potassio ha una spiccata influenza sulla colorazione dei frutti.